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Il greco Panagiotis Bitados e la norvegese Solveig Løvseth vincono l'Ironman di Venezia: ecco come è andata
Foto di Toni Grases / IRONMAN
È da anni riconosciuta come una delle gare IRONMAN più veloci al mondo, ma quando scendono in campo (o in acqua) i Pro’, le regole cambiano.
Ormai al quinto anno all’ombra dell’iconico Faro di Piave Vecchia, domenica 4 maggio 2025 IRONMAN Venice-Jesolo 70.3 ha fatto il suo debutto assoluto nel calendario Pro Series, il circuito di IRONMAN dedicato ai professionisti che mette in palio montepremi milionari per i vincitori delle classifiche finali, giunto alla sua seconda stagione.
In una giornata meteorologicamente ideale, con solo un po’ di vento ad ostacolare l’incedere degli atleti in acqua e sui percorsi bike e run interamente pianeggianti, i migliori atleti Pro al mondo hanno dato vita ad una sfida appassionante e ad altissime velocità, facendo registrare alcuni dei migliori riferimenti storici in eventi IRONMAN su questa distanza.
A conquistare la corona della prima, storica Pro Series italiana, e primo appuntamento europeo stagionale del circuito, sono stati il greco Panagiotis Bitados e la norvegese Solveig Løvseth, al termine di una gara dagli altissimi contenuti tecnici: basti dire che la prestazione del 22enne greco è la terza più veloce di sempre al maschile sulla distanza delle 70.3 miglia (113 km totali, suddivisi in 1,9 km a nuoto, 90 km in bici e 21,2 km di corsa).
A vivere le emozioni di Jesolo sono stati anche i tanti che si sono collegati con la laguna veneta grazie alla trasmissione in diretta della prova IRONMAN Pro Series, distribuita in TV ed in Streaming in ogni parte del mondo.
BITADOS, LE ALI AI PIEDI
E dire che la gara Pro Series maschile sembrava destinata ad un epilogo ben diverso: dopo una velocissima frazione a nuoto che aveva visto uscire per primo dalle mosse acque dell’Adriatico il tedesco Schaufler davanti proprio a Bitados (ad un’andatura di 1:06/100 mt), la bicicletta aveva fatto emergere le doti del tedesco Rico Bogen, campione del mondo IRONMAN 70.3 nel 2023 e fra i grandi favoriti di giornata.
Uscito settimo dall’acqua, Bogen ha dominato la seconda frazione, coprendo i 90 km ad una media di 47,69 km/h. Giunto all’ultimo cambio con quasi 4 minuti di margine, il tedesco ha però iniziato a perdere costantemente terreno nella frazione conclusive, mentre alle sue spalle proprio Bitados, che ha nella corsa la sua frazione migliore, si metteva alla caccia del leader.
L’aggancio e il sorpasso sono avvenuti poco prima del km 13,5: da lì, il greco classe 2003, Campione Europeo IRONMAN 70.3 in carica, ha proseguito solitario verso il suo primo successo in una prova IRONMAN Pro Series e i 50.000$ di montepremi di gara. Il suo tempo finale di 03:31:01, terza prestazione di sempre in un IRONMAN 70.3, parla per sé: a Tallinn si laureò campione europeo in 3:36:09.
“Sono felicissimo,” ha commentato Bitados, “è la mia prima vittoria nel circuito Pro Series, e onestamente ad un certo punto non credevo di essere più in corsa per ottenerla. Nella corsa ho trovato il mio ritmo, ma pensavo di dovermi accontentare del secondo posto. Invece, chilometro dopo chilometro, ho capito che un riaggancio era possibile, e allora ho dato fondo a tutte le energie.”
Alle sue spalle, a 6 secondi, il britannico Cameron Main; terza piazza per il danese Emil Holm a 1:46. Quarto posto per Sam Dickinson, il britannico vincitore pochi mesi fa del 70.3 di IRONMAN Emilia-Romagna a Cervia, l’altra prova italiana di IRONMAN. Crollato nella frazione finale, Rico Bogen ha dovuto accontentarsi della settima piazza.
Diciassettesimo e migliore italiano è stato Alessandro Fabian, il 37enne padovano che proprio nell’IRONMAN 70.3 di Jesolo aveva colto, nel 2022, uno dei successi più belli di una carriera costellata di titoli italiani e internazionali. Al debutto stagionale, Fabian si è piazzato 17.mo a 8:57 dal vincitore.
“È stata una gara di livello altissimo: speravo di entrare nei primi 10, ma ho sentito un po’ la mancanza del ritmo gara”, ha raccontato Fabian. “Sono però soddisfatto del mio rientro, e felice di essere ripartito da un evento in Italia, per di più a Jesolo, una gara che negli anni mi ha dato tanto. L’atmosfera era incredibile: dal pubblico ho sentito un calore che non mi aspettavo, e che mi ha davvero colpito.”
LØVSETH DA PADRONA IN LAGUNA, OTTAVA L’ITALIANA IOGNA PRAT
Distacchi più marcati nella prova femminile, dove la norvegese Solveig Løvseth ha sfruttato la frazione in bicicletta per portarsi al comando, rimontando la tedesca Lena Meißner (23:33, 01:13/100mt a nuoto), che aveva effettuato il primo cambio con quasi un minuto sulla francese Iemmolo e sulla friulana Luisa Iogna Prat, e ben 2:13 sulla norvegese, transitata in quinta posizione.
Il riaggancio è avvenuto ai due terzi della frazione in bicicletta, poi conclusa dalla scandinava con 2:21 sulla tedesca. Un vantaggio aumentato nei 21 km di corsa, fino all’apoteosi all’ombra del faro con un tempo finale di 03:53:22: per la 25enne di Trondheim si è trattato del secondo successo nelle Pro Series dopo la vittoria di Varsavia nel 2024.
“Nel tratto a nuoto non sono andata male, ma Lena Meißner era in forte vantaggio, così ho dovuto inseguire per più di 50 km,” ha spiegato Løvseth. “All’ultimo cambio sentivo di non avere ancora un vantaggio rassicurante; quindi, ho cercato di conservare un ritmo elevato per evitare sorprese e ritorni dell’ultima ora. Solo negli ultimi chilometri ho corso in maniera un po’ più conservativa, per mettere al sicuro il risultato.”
A completare il podio di Jesolo sono state la tedesca Meißner, giunta sul traguardo a 6:20 dalla vincitrice, e la francese Emilie Morier (+8:16). Prestazione e piazzamento positivi anche per Luisa Iogna Prat: la 30enne friulana ha infatti recuperato nella frazione di corsa (5a assoluta) fino a conquistare l’ottava piazza finale in 04:08:14 (+14:25). “Ogni gara è un'opportunità per crescere e migliorare,” le parole dell’italiana, “e mettere in campo quel qualcosa in più. Oggi credo di esserci riuscita, e per questo non posso che essere soddisfatta.”UNA FESTA PER 3.200 ATLETI DA 80 NAZIONI
Come sempre nel circuito IRONMAN, tuttavia, la sfida dei Pro’ – e più in generale la corsa per il risultato – è solo parte della storia. La realtà del più grande e importante circuito mondiale del triathlon si percepisce già molti giorni prima, quando le superbike da cronometro si affiancano alle bici da passeggio di una Jesolo vivissima e gremita durante questo indimenticabile lungo weekend del primo maggio, quando tutti – atleti, accompagnatori, curiosi – parlano di IRONMAN, nelle vie, nei bar e nei ristoranti.
Per questo IRONMAN 70.3 Venice-Jesolo sono arrivati più di 3.200 atleti provenienti da 80 Nazioni in ogni angolo del mondo, che insieme a partner, parenti, amici e compagni di squadra, fin dal mercoledì hanno riempito hotel e ristoranti della cittadina lagunare, vestita dei colori di IRONMAN. Il sorriso e l’entusiasmo del Sindaco di Jesolo Christofer De Zotti sono l’ennesima conferma di un evento che funziona e coinvolge.
In 3.200, ciascuno con la propria storia e le proprie motivazioni: chi per vincere, chi per spostare la propria asticella più in alto, chi per dimostrare qualcosa a sé stesso e al mondo (oltre 80% gli atleti alla prima partecipazione a Jesolo, 28% alla prima partecipazione assoluta in un evento IRONMAN), chi per raccontare una storia o portare un messaggio.
È il caso di Niccolò Cotto, l’ex giocatore di tennis e padel oggi talent di Sky, che ha gareggiato con le insegne di Sightsavers per supportare la lotta alla cecità, o quello di Daphne Belt, che ad 85 anni è tornata per il secondo anno di fila dalla Gran Bretagna (assieme a suo marito) per dimostrare che – come recita il motto di IRONMAN – “Anything is possible”.
E tutto il resto sono scuse, verrebbe da aggiungere: di certo lo pensano i tanti, tantissimi, accorsi in partenza, sul percorso, incollati con gli occhi e con il cuore alle imprese di chi oggi ce l’ha fatta, oppure ci ha provato, e anche solo per questo ce l’ha fatta comunque. Per ogni finisher, c’è da giurarci, ci sono tanti altri che sognano di diventarlo, da oggi, e forse anche da prima: Jesolo attenderà anche loro sulla linea di partenza nel 2026.
Prima di allora, per gli aspiranti, italiani (e non solo) c’è un altro weekend già cerchiato in rosso: 20 e 21 settembre 2025, IRONMAN Emilia-Romagna a Cervia, l’IRONMAN con più partecipanti al mondo nel complessivo delle tre distanze, full IRONMAN, 70.3 e 51.50.
04/05/2025
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