PyeongChang 2018
Intervista esclusiva a Giorgio Rocca durante le Olimpiadi 2018: ecco chi sono le speranze azzurre per il futuro
L'intervista esclusiva a Giorgio Rocca durante le Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018: l'ex atleta azzurro nel corso della sua carriera ha vinto 3 bronzi mondiali primeggiando in 11 slalom speciali di Coppa del Mondo. Alle Olimpiadi di Torino 2006, dove si presentava da super favorito, fà autore di un'inforcata che scosse tuti gli sportivi italiani.
Rocca, oggi tra i commentatori di Eurosporta a PyeongChang, fa il punto della situazione sulle gare di sci alpino che si stanno svolgendo nel comprensorio di Jeongseon indicandoci chi dovremmo tenere d'occhio in vista di Pechino 2022.
A PyeongChang per la prima Eurosport, Casa delle Olimpiadi #HomeOfTheOlympics, trasmette i Giochi Olimpici Invernali “fully digital”, in grado di far vivere allo spettatore un’esperienza totalmente immersiva. Una programmazione senza precedenti, in grado di raggiungere sempre più persone, su tutti gli schermi e tutti i device disponibili.
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1 - Dopo una prima parte di stagione dominata da Marcel Hirscher, Henrik Kristoffersen è tornato a dire la sua nel corso delle ultima gare di Slalom Speciale. Cosa ti aspetti dalla gara di PyeongChang e chi credi possa provare ad insidiarli?
Hirscher rappresenta sicuramente l’uomo da battere in assoluto, in tutte e tre le specialità (combinata, gigante e slalom). Kristoffersen sarà colui che proverà a insidiarlo, dando il massimo per riuscire a batterlo. La condizione della neve instabile e un po’ insidiosa provocherà, a mio parere, qualche difficoltà e qualche piccolo errore.
Grazie a Eurosport e ai primi Giochi Olimpici “fully digital”, è possibile seguire tutte le gare, con una programmazione senza precedenti, in grado di raggiungere sempre più persone, su tutti gli schermi e tutti i device disponibili.
2 - L'Italia dello Slalom è stata fino ad oggi autrice di una stagione in ombra con Gross e Moelgg spesso discontinui tra una manche e l'altra. Da addetto ai lavori puoi darci qualche informazione in più sugli ultimi giorni di allenamento dei nostri? cosa possiamo realisticamente aspettarci?
Il Gigante e lo Slalom sono le due specialità dove l’Italia non è stata particolarmente in grado di brillare nell’ultima stagione. Gross, in particolare, ha raggiunto spesso il primo posto nella prima manche, peggiorando poi nella seconda: ha avuto qualche difficoltà nel rimanere regolare e costante. Per questa ragione, l’allenamento è stato svolto nel migliore dei modi. Spero e mi auguro quindi che l’esperienza e gli errori commessi in passato abbiano portato a una crescita e a un miglioramento, soprattutto per quanto riguarda il controllo dello stress e delle emozioni. So che su questo punto i ragazzi hanno lavorato duramente, al di là del puro allenamento sugli sci. Allenare la mente è infatti fondamentale per raggiungere un atteggiamento capace di non commettere errori. Per quanto riguarda il Gigante, De Aliprandini rappresenta secondo me l’atleta su cui puntare tutto. I fan potranno seguire i miglioramenti degli atleti azzurri su Eursoport 1, il canale totalmente dedicato alle competizioni più importanti che offre nello stesso tempo anche collegamenti in diretta da PyeongChang e dagli studi di Milano.
3 - Infine, guardando oltre l'annata olimpica, cosa vedi nel futuro dell'Italia dello Sci Alpino, soprattutto in quella maschile, dove gran parte dei "big" dovranno fare i conti sull'età. In vista di Pechino 2022 quali sono i nomi da cui ripartire e quali sono i possibili nuovi atleti che potremo vedere protagonisti per l'Italia tra 4 anni?
Per quanto riguarda lo slalom, Alex Vinatzer è sicuramente una figura su cui si può contare tantissimo e che può portare a un vero ricambio generazionale, come è accaduto nel 2006 a Torino con Razzoli, ai tempi apri-pista! Per il Gigante, specialità nella quale stiamo migliorando, De Aliprandini e Borsotti sono ragazzi molto giovani e in gamba. In Italia abbiamo moltissimi giovani sciatori e possiamo vantare sci club tra i più forti al mondo. Il problema è che ci sono alcune difficoltà legate alla loro crescita a causa dei numerosi infortuni degli ultimi anni. Secondo me l’età in cui si può capire se un ragazzo è in grado di diventare un vero campione è intorno ai 20 anni: Kristoffersen, ad esempio, ha dimostrato di essere tale a 19 e Hirscher a 20. Altri, come Fill, hanno mostrato il loro valore più avanti, a 28 anni. A mio parere, questi possono essere davvero i Giochi Olimpici dei giovani: Eurosport è pronta a regalare ai suoi spettatori tecnologia e innovazione.
24/02/2018
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