La Moserissima

Ecco come è andata la quarta edizione della Tappa del Giro d’Italia d’Epoca in compagnia dei grandi del ciclismo

Oggi a Trento si è svolto il quarto appuntamento de “La Moserissima”, ‘branca’ ciclostorica de “La Leggendaria Charly Gaul” di domani, che non manca di riservare sorprese agli appassionati di pedalate vintage. Tanti gli ex corridori tornati alle origini, ed appena il “Re Leone” Mario Cipollini ha ricevuto la chiamata da parte dello “Sceriffo” Francesco Moser non ha saputo dire di no, inforcando una bici d’epoca e abbigliamento consono alla manifestazione per poter partecipare: “Sono qui perché invitato da Francesco – ha affermato “Super Mario” - e mi sembra sia una giornata straordinaria per ritrovarci tutti assieme, è sempre bello divertirsi e pedalare, incredibile pensare una volta corressero con questi ‘attrezzi’”.

Attrezzi che erano davvero dei pezzi d’antiquariato, con alcuni a chiedersi come fosse possibile aver disputato un intero Giro d’Italia o Tour de France con questi “cavalli d’acciaio”.


Cipollini correva con una bici d’epoca De Rosa, mentre Francesco Moser era in sella ad una bici con la quale corse la Parigi – Rubaix del 1979, dove trionfò per la seconda edizione consecutiva. Nei percorsi di 53 km e 533 metri di dislivello e 91 km e 906 metri di dislivello della ciclostorica – tappa trentina del Giro d’Italia d’Epoca – si sono così cimentati anche Giambattista Baronchelli, Gianni Motta, Marino Basso, che sarebbe stato davvero divertente veder correre nella stessa epoca di Cipollini, se ne sarebbero viste delle belle: “Non chiamatemi vecchio volpone del ciclismo! – afferma Basso, “La Moserissima” è uno spettacolo ed è sempre un onore essere qui”, Aldo Moser, il quale iniziò a correre proprio quando nacque il fratello e che sul Monte Bondone, dove domani si sfideranno gli amatori de “La Leggendaria Charly Gaul”, fu protagonista: “Tappa incredibile, davvero leggendaria fra salite e brutto tempo”, Roberto Poggiali: “Tra Gimondi, Merckx e Moser ho corso con grandissimi campioni”, Willy Debosscher, Patrizio Gambirasio: “ai nostri tempi c’era forse un po’ più di tempo per guardare i paesaggi, oggi come oggi partono invece a tutta”, Claudio Torelli, Ennio Vanotti: “Vado ancora in bici, a quell’epoca era proprio dura la vita del gregario”, Simone Fraccaro: “Dovrò stringere i denti perché con queste biciclette non è davvero facile correre, anche dal punto di vista delle frenate” e tanti altri corridori che non sono voluti mancare all’appuntamento dedicato al ciclista italiano più vincente di sempre, compreso il “falco” Paolo Savoldelli, questa volta in veste di speaker.


I grandi del passato si sono divertiti assieme agli amatori, fermandosi ai ristori Cavit e Maso Villa Warth, tenuta della famiglia Moser, assaporando i prodotti e i vini locali, prima di ripartire verso Trento dopo aver percorso l’antica Via Claudia Augusta e le piste ciclabili del Trentino, pedalando fra vigneti, meleti e scenografiche strade di campagna, affrontando tratti off-road come si faceva un tempo, “ascoltando” la pace e la tranquillità e raccontandosi qualche divertente aneddoto lungo gli argini del fiume Adige.

La festa allestita da APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e ASD Charly Gaul Internazionale non finisce qui, poiché domani fra Trento e il Monte Bondone andrà in scena la tredicesima edizione de “La Leggendaria Charly Gaul”, un fine settimana intensissimo raccontato dal direttore di APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Elda Verones: “Fine settimana ricchissimo di appuntamenti, la cronometro di ieri è stata un grande successo con tantissimi appassionati da tutto il mondo, nonché Campionato Italiano under 23. “La Moserissima” odierna ha invece riunito a Trento i più grandi corridori del passato per festeggiare Francesco Moser, un appuntamento che piace per questo senso di armonia rimasto tra i campioni, senza agonismo e con poche regole, non è tutto scientifico e calcolato. Domani le regole saranno invece da rispettare in occasione della tappa UCI Gran Fondo World Series, con circa 2500 corridori a partire da Piazza Duomo per arrivare al Monte Bondone, percorsi selettivi che richiedono grande allenamento. La nostra organizzazione è attenta ad ogni singolo ciclista”.  



08/07/2018