Eroica Dolomiti
Ecco come è andata l'edizione 2019 dell'Eroica Dolomiti: freddo e nebbia per i numerosi ciclisti al via
L’Eroica Dolomiti 2019, organizzata lo scorso fine settimana nell’area vacanze 3 Cime Dolomiti, sarà indimenticabile sotto molti punti di vista. La pioggia battente, una fitta nebbia e delle temperature tra i 4 e 12 °C hanno richiesto molti sforzi ai ciclisti vintage, che non si sono però fatti rovinare il buonumore dal brutto tempo autunnale. Al contrario: chi in queste circostanze ha combattuto fino alla fine, esausto ma felice, si è potuto sentire ancora di più un eroe. Con 300 ciclisti alla partenza, gli organizzatori dell’Associazione Turistica di San Candido hanno raggiunto un nuovo record di partecipanti. Mischiato tra gli altri partecipanti dell’evento rétro c’era anche Damiano Cunego, l’ex ciclista professionista vincitore del Giro d’Italia nel 2004.
Per buona parte dei 300 ciclisti iscritti, provenienti tra l’altro anche da Australia, Nuova Zelanda e Giappone, l’avventura Eroica Dolomiti 2019 è iniziata sabato mattina poco dopo le 8 dalla zona pedonale di San Candido. La pioggerella e le temperature attorno ai 10 °C lasciavano già intuire agli appassionati di ciclismo che la giornata, in sella a biciclette con almeno trent’anni e con indosso le divise storiche di marchi e squadre dimenticati da tempo, non sarebbe diventata molto piacevole.
In un primo momento – sulla strada sterrata che da Dobbiaco porta a Cortina – le condizioni meteorologiche sembravano essere migliorate. Ma poi, all’eccitante salita al Passo Tre Croci e su verso il lago di Misurina, ha iniziato a diluviare. Le condizioni meteorologiche erano tali che, in una situazione “normale”, chiunque avrebbe pensato ad arrendersi. Ma non i partecipanti dell’Eroica: al punto di ristoro al lago di Misurina si sono rifocillati con una zuppa di gulasch, un risotto ai funghi o delle tagliatelle al ragù di selvaggina e sono ripartiti verso la tappa successiva della loro avventura. A Carbonin una parte dei ciclisti ha preso la via del ritorno verso San Candido, passando per Dobbiaco. Molti altri, però, a Carbonin hanno svoltato verso Cortina per inerpicarsi poco dopo verso Prato Piazza.
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Puro ciclismo come una volta
Tra loro anche Franco Rossi, proveniente da Montalcino. “Le condizioni odierne non sono di certo semplici e la pioggia e il freddo ci stanno sfinendo. D’altra parte questo tempo rispecchia perfettamente lo spirito dell’Eroica: qui si tratta di raggiungere i propri limiti e divertirsi comunque. Questo è il ciclismo allo stato puro che hanno conosciuto i nostri avi. Sembra strano, ma mi sto godendo questa giornata quasi come se fossi ancora bambino”, ha dichiarato Rossi, arrivando ai 2040 metri d’altitudine del rifugio Vallandro.
Anche nella discesa attraverso la Valle di Braies fino a Villabassa la pioggia ha continuato ad accompagnare i ciclisti rétro. “Abbiamo partecipato a diverse Eroica. Naturalmente a quella originale a Gaiole in Toscana, ma anche in Inghilterra e recentemente in Germania. Affrontiamo l’Eroica Dolomiti per la prima volta. Il paesaggio montano è fantastico, anche se oggi non riusciamo a vedere molte cime. Tutto è organizzato in modo fantastico, si sente proprio l’ospitalità degli altoatesini”, hanno osservato due partecipanti britannici. Un ciclista tedesco, che stava assistendo alla conversazione, ha aggiunto: “A me è piaciuto talmente tanto che lunedì, se sarà bello, rifarò il percorso”.
L‘Eroica Dolomiti – anche in futuro un evento di nicchia
Mentre la maggior parte dei ciclisti vintage arrivati Villabassa si è diretta verso Dobbiaco per poi ritornare a San Candido, alcuni coraggiosi si sono “arrampicati” verso malga San Silvestro. Nel pomeriggio, dopo aver percorso 118 chilometri, hanno raggiunto la località che vanta 1250 anni di storia. “Ovunque io guardi vedo facce felici. Naturalmente questo ci rende contenti come organizzatori. Di certo avremmo preferito una giornata di sereno come lo scorso anno, ma di sicuro i 300 partecipanti si ricorderanno per molto tempo di questa giornata. L‘Eroica Dolomiti è un prodotto di nicchia. Con questo evento non vogliamo attirare a San Candido un gran numero di partecipanti; il nostro scopo è puntare sulla qualità. Vogliamo offrire a ogni ciclista un evento indimenticabile, durante al quale ha la sensazione che nel nostro ambiente familiare quasi ogni desiderio venga letto nei suoi occhi”, ha tirato le somme Gabriel Fauster dell’Associazione Turistica di San Candido, responsabile dell’organizzazione dell’Eroica Dolomiti.
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Solo parole positive sono state pronunciate dall’inventore dell’Eroica, Gianfranco Brocci, nel corso della “Cena Eroica”, con cui si è concluso l’evento ciclistico vintage al rifugio Gigante Baranci. “Quando mi trovo tra persone affini, il cosiddetto popolo dell’Eroica, non posso che stare bene. Essere qui tra le Dolomiti è uno spettacolo. Queste montagne e il ciclismo sono fatti l’uno per l’altro, un po’ come la regione del Chianti e le sue strade sterrate. L’ospitalità dimostrata a noi partecipanti dell’Eroica a San Candido è straordinaria. Qui il turismo si fa nella natura, l’Eroica da parte sua restituisce il vero ciclismo alla popolazione. Sono molto contento che con l’Eroica Dolomiti possiamo offrire agli appassionati di ciclismo una possibilità in più di passare un fine settimana all’insegna dello sport con degli spiriti affini”, ha spiegato Brocci aggiungendo che la 4a Eroica Dolomiti si svolgerà nel settembre 2020.
Questa è l‘Eroica
La versione originale dell‘evento ciclistico vintage, l‘Eroica di Gaiole, ha luogo ogni autunno in Toscana. Negli anni sono nate in tutto il mondo altre manifestazioni figlie del rinomato evento rétro nella regione del Chianti: ce ne sono in diversi luoghi in Europa, in Sudafrica, nella località californiana di Paso Robles e addirittura in Giappone, sul Monte Fuji. Ogni Eroica attira ciclisti da vicino e lontano e si riallaccia ai tempi gloriosi del ciclismo, quando i ciclisti erano considerati degli eroi. Per un giorno si torna, per così dire, alle radici.
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09/09/2019
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