Calcio

Galliani a Radio 24: “Finire i campionati, altrimenti si fallisce-Taglio stipendi? Lavorare caso per caso"

''Taglio agli stipendi dei giocatori? Serve lavorare caso per caso, è impossibile fare ragionamento di sistema. Il rapporto fra il calciatore più pagato della Serie A e quello che guadagna meno in Serie C è 1:2000. Anche all’interno della stessa squadra non si può applicare una stessa percentuale. Mi spiace citare Cristiano Ronaldo, ma non puoi trattarlo come un giocatore della Juventus under 23''. Lo ha detto l'ad del Monza Adriano Galliani che,  in diretta a 'Tutti Convocati' su Radio 24, ha tenuto a spiegare il sistema di riduzione ingaggi da lui adottato al Monza: ''Ho deciso, d’accordo col presidente Berlusconi, che avrei  toccato solo gli stipendi della prima squadra e dell'allenatore in prima. Tutti gli altri non hanno avuto un euro di riduzione. Secondo equità, ho ridotto del 50% a chi non creava danni particolari e loro hanno detto di sì un minuto dopo. I calciatori del Monza guadagnano più della media della SerieC. Non ho chiesto nulla ai massaggiatori o a tutti coloro che avrebbero avuto problemi ad andare nei supermercati'', ha concluso Galliani a Radio 24.


“Finendo i campionati ci sarebbe il minor danno possibile, altrimenti tutto il calcio rischia di saltare. Strano che questa cosa l’abbia capita l’Uefa, la FIFA, le altre Leghe europee e non la Lega italiana''. L'ad del Monza Adriano Galliani, in diretta con Tutti convocati su Radio 24, lancia l'allarme per le conseguenze che uno stop del campionato porterebbe al calcio italiano. “Per il mondo del calcio non si può non ricominciare. Vedo una stagione che si concluderà in autunno senza pubblico, vedo una prossima stagione senza pubblico, forse quasi tutto l'anno.  Calcio a porte chiuse terribile, ma consente alle società di non fallire. Se si chiude tutto si fallisce – continua Galliani - "Credo sia ora di cambiare la Legge Melandri, mi sto muovendo per questo politicamente, e se serve vendere anche solo un anno solo, perchè se vendi il triennio ora vendi qualcosa di svalutato dal momento. Questo non voler andare avanti dopo il 30 giugno, che guardacaso arriva dalle ultime che hanno paura di retrocedere, se il campionato non finisce esplode tutto il meccanismo”. L’ex ad del Milan suggerisce inoltre una soluzione che permetterebbe di arrivare al Mondiale del 2022: “Puoi anche pensare di giocare ad anno solare come in Sudamerica, non succede nulla, succede che poi vai a farti il Mondiale 2022. Credo che ci voglia anche qualcuno che abbia un po' di innovazione, intuizione, know how”.


08/04/2020